“Non è accettabile che con il pretesto della sicurezza e dell’ordine il nostro clero e la nostra gente vengano percossi indiscriminatamente e venga loro impedito di entrare nelle loro chiese, nei monasteri e nei conventi”. E’ la dura presa di posizione dei tredici leader delle chiese cristiane di Terra Santa (cattolica, luterana, armena, copta, etiope, episcopale ecc.). Un documento di denuncia contro il comportamento “brutale” tenuto dalla polizia israeliana in occasione della cerimonia del “Fuoco Sacro”, che prelude alla Pasqua Ortodossa, celebrata nella Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme domenica 5 maggio, secondo il calendario giuliano.
“Abbiamo osservato – scrivono i leader cristiani, fra cui il Patriarca Latino di Gerusalemme mons. Fouad Twal ed il Custode di Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa – con cuori gravidi di dolore le scene orrende del trattamento brutale riservato al nostro clero, alla gente e ai pellegrini nella Città vecchia di Gerusalemme la settimana scorsa durante il Sabato Santo”.”Una giornata di gioia e celebrazione si è trasformata in una giornata di dispiacere e dolore.”