“L’armonioso suono delle campane richiami a ciascuno la voce del Padre celeste e l’invita ad essere commensali del Signore Risorto specialmente la domenica”. È stato il parroco della Concattedrale di Sansepolcro, don Alberto Gallorini, a leggere un messaggio arrivato direttamente da Roma. A scriverlo, il Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone che ha portato così i saluti di Papa Francesco. È stata questa la ciliegina sulla torta di due giorni di grande festa per i Campanari arrivati da tutta Italia in Valtiberina, in occasione del 53esimo Raduno nazionale e il quinto del Centro Italia.

“L’obiettivo della Federazione – spiega la neo presidente – sarà quello di costruire delle collaborazioni tra le tante associazioni di campanari e di suonatori di campane sparse lungo tutto lo Stivale, tutelando questo autentico patrimonio”.
Per due giorni per le strade del Borgo sono riecheggiate le note e i ritmi delle diverse tecniche utilizzate per far «cantare» le campane. Vero simbolo dell’identità e della storia italiane.
Eppure anche le campane, sempre più spesso, devono fare i conti con leggi, regolamenti e cavilli burocratici. Così, accade non di rado che qualche parroco si ritrovi a dover rispondere a denunce per disturbo della quiete pubblica.
“La campana – spiega la neo presidente nazionale – è uno strumento musicale e può succedere che possa recare disturbo a qualcuno. Noi cerchiamo di dare sempre un servizio nell’ambito di determinati orari. Il problema sorge dal fatto che non esiste qualcosa di scritto dove è indicato il tempo massimo in cui le campane possono suonare. Per questo la nuova Federazione nazionale si attiverà in modo che la campana, che fa parte della nostra storia, venga sempre tutelata”.
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