“Non chiamateci renziani. Noi siamo del Pd, ma vogliamo cambiarlo”. Un titolo che è già tutto un programma, quello della lunga intervista, a firma di Rudy Francesco Calvo, che la parlamentare aretina Maria Elena Boschi ha rilasciato al sito del quotidiano Europa.
In realtà, non è certo un segreto l’appartenenza renziana della neo-onorevole, che ha coordinato i comitati Adesso! durante la campagna elettorale del rottamatore fiorentino per le primarie del Pd. Ad oggi, come sottolinea Calvo nel suo articolo “è lei più di ogni altro ad avere il polso della situazione sulla presenza renziana in tutto il Paese”.
Ma la Boschi rifiuta le etichette: “Dà l’idea di un personalismo che è lontano dalla stessa idea di Matteo” protesta la parlamentare. “Lui è il nostro attaccante, ma dietro c’è una squadra che si aggrega attorno a un progetto.”
Da poco più di tre mesi nelle aule del Parlamento, la Boschi si è distinta per una presenza attiva e partecipe: “Io mi sento pienamente un deputato del Pd. Certo, ci sono cose che non condivido e su queste ci metto la faccia: il tema dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti ne è un esempio” sottolinea nell’intervista all’Europa. “Su cose come questa, io non posso uniformarmi: discutiamone apertamente di fronte al paese e poi decidiamo insieme. Temo che lo stesso problema si riproporrà sulle riforme istituzionali e su cose come questa non si può decidere in direzione, ma devono essere i gruppi parlamentari a discuterne e assumersi la responsabilità che è stata data loro dagli elettori.”
Sulla questione del congresso e delle tensioni tra renziani della prima ora e nuovi arrivati, commenta: “Il nostro tentativo per le primarie e, poi, per le elezioni è stato quello di convincere i delusi e questo proviamo a fare anche nel Pd. Non possiamo commettere lo stesso errore che il partito ha commesso in questi anni, rinchiudendosi in una sorta di riserva indiana.”
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