Cultura e musica significano pluralità, confronto e mescolanza. Questi i principi ispiratori del progetto che ha portato alla costituzione dell’Orchestra Multietnica di Arezzo nel 2007, da un percorso formativo che ha coinvolto cittadini italiani e stranieri. Il gruppo è diretto da Enrico Fink con la collaborazione di Jamal Ouassini, che l’ha accompagnata per il suo primo anno di attività: un arabo e un ebreo, per accentuare ancora di più il messaggio di pace contenuto nel progetto. Ad oggi conta 25 elementi, provenienti da Albania, Palestina, Libano, Argentina, Colombia, Bangladesh, Messico. “Proviamo a pensare alle musiche che attraversano i cuori della gente di quelle terre. Proviamo a capirle – spiega Enrico Fink – Probabilmente scopriremo che le radici non sono poi così lontane tra di loro come si crede. La cultura e le tradizioni hanno tanto in comune: i sapori, i ritmi, i suoni. Proviamo a pensare alla drammatica necessità di fermare la spirale di guerra, di trovare una soluzione di pace giusta ed una convivenza fondata sul riconoscimento dei diritti di tutti all’esistenza, alla creatività, alla vita”. Questi i valori che vibrano nelle canzoni di “Animameticcia”, il primo album dell’OMA.
E arriva adesso “Portosantagostino”, il loro nuovo cd: completamente autoprodotto e distribuito da Materiali Sonori, è promosso anche attraverso una campagna di finanziamento attivata sul sito Musicraiser.
Il prossimo 18 luglio a Montevarchi, l’Orchestra suonerà insieme ad Erriquez della Bandabardò nell’ambito della IX edizione di Orientoccidente e lancerà Portosantagostino: “Sarà questa l’occasione – spiega il musicista Enrico Fink – per cimentarsi in nuove ed inedite performance musicali. Il nostro lavoro è da sempre contaminato da varie esperienze e in ogni esibizioni mettiamo in scena dei concerti dove la musica si lascia influenzare dai bagagli culturali di ognuno dei membri del gruppo. Portosantagostino è esattamente questo. Una miscela di sonorità e di culture diverse che si è sintetizzato in questo secondo lavoro”.