Riorganizzazione del recapito: così Poste Italiane chiama quello che nella realtà di fatti è solo un taglio al servizio. Sono 32 le zone di recapito che Poste ha cancellato da lunedì 10 giugno, quando si è concluso il riassetto del recapito e della logistica sul Valdarno, tra Arezzo e provincia. “Per la UILposte non ha alcun senso perseguire la logica del taglio fine a stesso – attacca il segretario provinciale della Uilposte, Claudio Rogialli -. Ma deve al contrario essere accompagnata da importanti e coraggiosi progetti di rilancio. Solo l’investimento ed il consolidamento in nuovi settori, quali i rapporti con le piccole e medie imprese, l’e-commerce, il corriere espresso e quant’altro disponibile in nuove tecnologie e nuovi servizi integrati, può risollevare il prodotto postale e dare lavoro”.
Per la Uilposte, insomma, l’azienda sta lentamente e progressivamente erodendo la qualità del servizio senza tuttavia dare risposte adeguate in termini strategici e occupazionali. “I nuovi tagli – dice infatti il segretario aretino della Uilposte – impoveriscono e mutilano ulteriormente la capillarità della rete postale, con l’evidente scadimento della qualità del servizio reso ai cittadini ed il pericolo reale della perdita di posti di lavoro”.
Una situazione, quella del taglio delle 32 zone di recapito, che scaturisce dall’ennesimo progetto di riorganizzazione di Poste Italiane avvallato da un accordo sindacale nazionale (siglato in data 28 febbraio 2013) che solo la UILposte non ha ritenuto opportuno sottoscrivere. “La nostra contrarietà – spiega ancora Rogialli – ruota attorno alla consapevolezza che nonostante nel nostro paese si registri un costante calo delle spedizioni postali, si sarebbero dovute e potute esplorare strade diverse invece di avvitarsi nella spirale perversa di tagli. E tutto questo a discapito della qualità del servizio. Già nel 2010 avevamo affrontato responsabilmente la crisi del settore con un progetto di rilancio, introducendo figure nuove del recapito che andavano verso la ricerca di nuovi mercati, la soddisfazione del cliente/utente e la tutela dei nostri lavoratori; non si erano ancora dispiegati gli effetti di questo progetto che con l’accordo del 28 febbraio si decide questo drastico intervento senza futuro per i Servizi postali.