“E’ passato appena un giorno dal nostro arrivo in Brasile. L’accoglienza è stata molto calda. Il Monastero della Speranza è immerso nel verde della foresta atlantica, fra banani e laghetti. Un posto che sarà difficile lasciare per la pace che riesce a darti in pochissimo tempo”. A parlare è don Danilo Costantino, responsabile della pastorale giovanile diocesana, che racconta le prime impressioni da San Paolo, l’esperienza dell’arrivo in Sud America per la Giornata mondiale della gioventù. Sono partiti domenica mattina, e sono in Brasile da poco, ma dalle foto e dalle testimonianze che ci arrivano i ragazzi della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro sono già strettamente integrati con le persone che li ospitano. “Fra qualche minuto – prosegue don Danilo nel messaggio inviato oggi nel primo pomeriggio, ora italiana – partiremo per conoscere le famiglie della comunità che ci sta accogliendo. Vivremo con loro una giornata intera, chi in coppia, chi da solo. Ritorneremo domani e ci racconteremo l’esperienza vissuta che pensarla dall’altra parte del mondo è ancora più ricca”. La missione quindi è già iniziata ed è reciproca, con una testimonianza di fede e di gioia portata dal popolo brasiliano ai ragazzi della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro giunti nei pressi di San Paolo, e viceversa. “La prima sensazione – spiega don Danilo – è quella di non essere dall’altra parte del mondo, ma a casa. Sarà sicuramente l’accoglienza, il calore della gente, i monaci che conosciamo bene perché sono stati con noi in Italia; resta il fatto che non è come le solite GMG dove il caos caratterizza le giornate, ma la pace della foresta e della calma brasiliana scandiscono i tempi (molto più tranquilli dei nostri) e gli incontri. Ieri abbiamo incontrato tanti brasiliani – conclude don Danilo – , tanti giovani che vivono la fede attraverso la musica e il servizio semplice di questi monaci che sono una grazia per questo territorio. É già un tempo di Grazia e sappiamo bene che non dobbiamo lasciarcelo sfuggire”.
“Il calore della gente ci fa sentire a casa”. Don Danilo racconta i primi giorni in Brasile
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