Tifo da stadio, entusiasmo incontenibile, bandiere gialle e verdi del Brasile. Una Rio de Janeiro che scoppia letteralmente di gioia per accogliere Papa Francesco in occasione della sua prima Giornata Mondiale della Gioventù. Il Pontefice, a bordo di una semplice utilitaria, ha attraversato con difficoltà tra le ali di folla Avenida de Evaristo da Veiga, verso il palazzo governativo di Guanabara, per la cerimonia ufficiale di benvenuto, presieduta dalla presidente del Brasile, Dilma Rousseff, che lo aveva già accolto all’aeroporto internazionale “Galeao” di Rio. A Guanabara il Santo Padre incontrerà le autorità civili e religiose, il corpo diplomatico e i dignitari brasiliani.
Il corteo papale ha percorso l’itinerario di otto chilometri dall’aeroporto fino al centro città, mettendo in luce, quando la gente si è stretta attorno all’auto papale, quei problemi di sicurezza da più parti paventati. Alcune testate internazionali nelle scorse ore avevano rilanciato l’allarme attentati a Rio, verso la persona del Papa, dopo le sommosse delle scorse settimane contro il Governo per le scelte di politica economica, con l’accusa di non tutelare abbastanza le classi sociali più povere.
Nella seconda parte del tragitto il Santo Padre ha lasciato l’utilitaria ed è salito sulla papamobile scoperta, per salutare e benedire la folla presente lungo il tragitto. Il Papa ha mostrato la sua solita benevolenza salutando in continuazione da una parte e dall’altra del veicolo. Ha voluto baciare un bambino molto piccolo che gli è stato porto dalla mamma. Si nota una enorme popolarità di Papa Francesco nella città, certamente tra i giovani della Gmg, ma anche dei brasiliani che sentono il Papa un “sud-americano” come loro. È un segno del risveglio del continente latino-americano, così come Papa Wojtyla aveva costituito il fattore di slancio dei popoli al di là della “cortina di ferro”.
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