Anche il Comune di Arezzo aderisce al Manifesto dei Sindaci a contrasto del gioco d’azzardo promosso dalla Scuola delle Buone Pratiche. Lo ha deliberato la Giunta Comunale per confermare la necessità di interventi sia sul piano normativo che su quello educativo, culturale, di informazione e formazione.
“L’adesione a questo manifesto – interviene Barbara Bennati, assessore all’educazione e alle politiche della famiglia – ci dà l’opportunità di lanciare un ulteriore appello in un contesto in cui la normativa non aiuta i Comuni e una diffusa cultura del rischio e dell’azzardo, un forte desiderio di fare soldi subito e facilmente, mette in crisi i presupposti morali e sociali che ci sono stati tramandati, fondati sul lavoro, sulla fatica e sui talenti.”
Con un fatturato vicino ai 100 miliardi quest’anno, il gioco d’azzardo si configura come la terza industria italiana, quasi del tutto defiscalizzata, che incide per il 4% sul Pil nazionale. Per il gioco d’azzardo le famiglie italiane impiegano il 12% della spesa, più di quanto spendono per il cibo: una spesa tale che ha portato l’Istat a includere il Gratta e Vinci nel paniere dei consumi degli italiani. Per raggiungere questo volume d’affari le persone dedicano al gioco 7/8 ore al giorno, sottraendole al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero: con una sofferenza che è psicologica, di relazione, educativa, materiale, di aspettativa di futuro.
“Di fronte a questi dati – prosegue la Bennati – il Comune di Arezzo vuol dare il suo forte e convinto sostegno per salvaguardare la comunità, la socialità, la relazione, la stabilità delle famiglie, la sicurezza urbana. Perché intorno alle sale gioco si creano reti di microcriminalità e criminalità organizzata che producono degrado, isolamento, rischio per le fasce di popolazione più deboli quali i bambini, i giovani, gli anziani. L’azione che intendiamo perseguire è quindi di impegnarci per giungere a un vero cambio di paradigma che faccia considerare il gioco un disvalore e non un modello di sviluppo di massa. In tale senso in collaborazione con il Sert di Arezzo sto pensando di predisporre un programma di interventi di sensibilizzazione nei Centri di Aggregazione Sociale per rimettere al centro i valori, la cultura, la socialità, i benefici del gioco vero” concoude l’assessore comunale.
LA CAMPAGNA DI TSD SULLE NUOVE DIPENDENZE:
- Il Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo
- Montevarchi contro il gioco d’azzardo. Approvazione dall’Associazione Libera
- La maggior parte dei Gratta e Vinci è illegale
- Locali pubblici senza slot machine: ecco quelli aretini
- Nel Valdarno, uno dei primi circoli Acli a rinunciare alle slot machine
- Lotterie: perché non raccontare le storie di chi perde?
- Ruba per giocare. La posizione della Caritas
- Dipendenze e web: se il computer diventa una droga
- Fontana: “La carità della Chiesa non si mischia con il gioco d’azzardo”