Una polemica improvvisa come un incendio estivo, che tuttavia rischia di trascinare dietro di sé aspre conseguenze per il sistema formativo aretino. Parliamo della querelle sorta tra gli istituti professionali “Buonarroti” e “Fossombroni” da una parte e Provincia di Arezzo dall’altra. Quella che dai diretti interessati è già stata soprannominata “Operazione AFFOSSombroni” nasce da una cessione di aule, appartenenti all’IIS “V. Fossombroni”, che ha sede in via XXV Aprile, all’ingombrante vicino di casa, il Liceo Artistico “Piero della Francesca”, che per il prossimo anno scolastico 2013-2014 registra un notevole aumento di iscrizioni ai propri corsi di studi.
Ma per capire meglio la complessa questione, è doveroso fare un passo indietro: i due storici istituti aretini di scuola secondaria, ex Geometri ed ex Ragioneria, hanno avviato a partire dallo scorso anno un processo di unificazione con l’obiettivo di mantenere e potenziare il polo di formazione economica della città. Tutto ciò con l’avvallo e il sostegno delle istituzioni economiche e politiche, in primis la stessa Provincia di Arezzo. Ente che, a detta dei rappresentanti dei due istituti, “si era impegnata ad attuare il trasferimento dell’I.T.E. Buonarroti dalla storica ed ormai fatiscente sede di Piazza della Badia alla più idonea struttura dell’Istituto Fossombroni in via XXV Aprile”.

Laboratori multimediali all’IIS “Fossombroni”
L’estate ha visto i soggetti coinvolti al “tavolo delle trattative” , con risultati che, evidentemente, hanno deluso le aspettative, con l’amministrazione provinciale che sarebbe tornata sui suoi passi, frenando il progetto del trasloco. A settembre, l’ulteriore tegola del trasferimento di aule e strumentazioni al contiguo Liceo Artistico.
“Con questo atto di forza – denuncia un comunicato stampa di “Buonarroti” e “Fossombroni” – si decreta non il rilancio di un nuovo polo economico, ma la morte di due storiche istituzioni aretine”. Le scuole dichiarano così di non poter far fronte ad un’offerta formativa adeguata, rimettendoci in credibilità verso studenti e famiglie. Il polo economico diventerebbe poi “un miraggio”.
“Siamo adirati ed indignati – scrivono docenti, alunni e personale ATA dei due istituti – perché siamo stati inascoltati nelle nostre legittime richieste e costretti a subire un palese sopruso da parte di un’amministrazione pubblica, la quale dovrebbe essere super partes e tutelare gli interessi di tutta la comunità.”

Roberto Vasai, Presidente della Provincia di Arezzo
L’amministrazione pubblica in questione, quella provinciale, risponde a tono attraverso le dichiarazioni del Presidente Roberto Vasai, che lamenta un eccessivo allarmismo: “Gli studenti avranno regolarmente a disposizione aule e laboratori e non sono in nessun modo penalizzati e tanto meno discriminati nei confronti di quelli di altri istituti.” Vasai perora la propria causa numeri alla mano: nell’anno scolastico 2012/2013 l’Istituto “Fossombroni” e il “Piero della Francesca” hanno avuto a disposizione lo stesso numero di ambienti, 53, pur avendo il primo 32 classi per 758 studenti e il secondo 38 classi per 883 studenti. Con il nuovo anno scolastico l’ex geometri avrà una classe e 35 studenti in meno, il Liceo Artistico 10 classi e 222 studenti in più. “Una ridistribuzione degli spazi, senza penalizzare l’attività didattica, è quindi diventata indispensabile” sottolinea il presidente della Provincia.
Quanto alla promessa fusione dei due istituti professionali nell’unica sede di via XXV Aprile, e il trasferimento del Liceo Artistico in Piazza della Badia, Vasai commenta: “Si tratta di un’ipotesi sempre in campo, ma sulla quale è giusto coinvolgere la città, abituata da sempre alla presenza di Ragioneria in quel luogo, e non procedere frettolosamente. Per questo sarà costituito un gruppo di lavoro che analizzerà tutti gli aspetti dell’operazione e, alla fine di questo percorso, assumeremo una decisione.”