Sul tema della rissa in Piazza Guido Monaco, c’è da registrare anche l’intervento di Stefania Magi, assessore all’integrazione del Comune di Arezzo. Dopo i gravi fatti che hanno visto protagonisti due gruppi di persone di nazionalità romena, l’Assessore evidenzia come occorra “fare molta attenzione” a non lasciarci indurre ad una “mistificazione della realtà”. Il rischio è, infatti, quello di puntare il dito in maniera indiscriminata contro l’intera comunità romena presente in Città.
“Si dice giustamente che le risse tra bande non fanno parte della storia della nostra città – scrive l’Assessore in una nota stampa -. Si tratta di criminalità d’importazione e questa è una constatazione ineccepibile. Non lo sarebbe altrettanto a Napoli o a Palermo: ricordo che a Rosarno furono proprio gli immigrati ad essere vittime della criminalità autoctona. Ma l’episodio che oggi riempie le cronache locali è legato ad una criminalità importata e in qualche maniera legata a fenomeni migratori. Esattamente come la mafia negli Usa. Vogliamo identificare con la mafia il contributo che gli immigrati italiani hanno dato agli Stati Uniti? O il ruolo dei nostri connazionali emigrati è stato ben diverso? Pensiamo soltanto alla cultura, all’arte, all’imprenditoria, alla stessa amministrazione pubblica americana”.
L’assessore Magi aggiunge poi: “Nessuno ha mai detto che la migrazione è un sentiero cosparso di petali di rosa né per chi accoglie né, tanto meno, per chi migra. Si tratta di fenomeni sociali complessi e inevitabilmente devono essere compresi e gestiti con razionalità e a vantaggio di tutti.
Dice giustamente Carmen Ene, romena e fondatrice di un’associazione che non a caso si chiama Arezzo Insieme che mentre condanna ogni episodio di violenza e chiede la punizione dei colpevoli, afferma che ‘siamo noi romeni perbene le prime vittime dei balordi’”.
PER APPROFONDIRE:
- Piazza Guido Monaco: se lo straniero non è “degrado”