“Il Paese al momento è diviso in almeno tre parti: il nord è quasi totalmente in mano ai ribelli, l’ovest in mano ai governativi ed il centro-sud è nel caos totale, a macchia di leopardo.” A tratteggiare il quadro odierno della Siria, in un video diffuso dall’Agenzia Sir, è Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, che definisce “drammatica” la situazione del Paese, “soprattutto per la popolazione civile: per i poveri, per gli ultimi.”
Fra questi, il prezzo più alto lo pagano i cristiani, che “nel nord vengono inesorabilmente scacciati, sopratutto laddove vengono creati questi emirati dalle frange fondamentaliste.”
Proprio per questo Padre Pizzaballa lancia il suo appello a sostenere i Francescani e tutti coloro che oggi in Siria aiutano i cristiani e chi si trova nel bisogno, “stando lì, aiutando la popolazione nelle cose più semplici e banali, come trovare da mangiare o il gasolio per l’elettricità e per il riscaldamento, – spiega il Custode di Terra Santa – cose molto semplici, tipiche di ogni guerra.”
“La Siria – conclude Padre Pizzaballa – non deve essere dimenticata, e soprattutto i cristiani, che sono il nervo di questo patrimonio antichissimo che risale all’origine del cristianesimo. Deve rimanere nel luogo dove è nato e non deve sparire.”
Per la Siria l’associazione Ats pro Terra Sancta, l’ong della Custodia di Terra Santa, ha lanciato la campagna di solidarietà “Emergenza Siria”, che si avvale della presenza dei conventi francescani del Paese, come Aleppo, Azizieh, Damasco, Lattakiah e Kanyeh e su 11 frati aiutati da altri religiosi e laici. Fin dall’inizio della guerra, i francescani hanno creato 4 centri di accoglienza, che danno da dormire a centinaia di persone, e provvedono ai bisogni primari di almeno 400 persone ogni giorno. Ogni mese circa 50 famiglie vengono aiutate a cercare nuove case.
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