“Al prete è chiesto di essere sacerdote e dono, come insegna Tommaso d’Aquino. Un dono per cosa? Aldo dona la sua vita per questo popolo concreto”. Ha voluto delineare la figura del sacerdote. Così l’arcivescovo Riccardo Fontana si è rivolto ad Aldo Manzetti, nell’omelia per la sua ordinazione presbiterale nel Duomo di Arezzo.
Primo atto del rito, la presentazione del candidato da parte del Rettore del Seminario diocesano, don Enrico Gilardoni. Poi, l’interrogazione e il “sì” alla chiamata da parte del nuovo sacerdote, seguite dall’imposizione delle mani, prima del vescovo e poi di tutto il presbiterio. E ancora, la vestizione, l’unzione crismale, la consegna del pane e del vino e l’abbraccio di pace. Alla celebrazione hanno preso parte anche alcuni rappresentanti delle diocesi di Firenze e di Fiesole.
“Nella giornata missionaria mondiale – ha evidenziato Fontana – siamo chiamati ad accogliere la missione che Gesù ci ha affidato: portare il Vangelo ad ogni creatura. La nostra comunità risponde con questa ordinazione. Gioite con me per il dono di Dio. Tu, Aldo, sei il dono di Dio per questa nostra Chiesa”.
“Caro Aldo ci fai commuovere – ha aggiunto l’Arcivescovo -, ma ci fai fare anche l’esame di coscienza per quanto siamo riusciti a trasmettere ai giovani. Prete è bello. Predicando il Vangelo al popolo nasce la Chiesa. L’opera di Dio ci è messa nelle mani, tocca a noi cari presbiteri. Oggi, con Aldo si riavvia il cammino verso la terra promessa. Stasera prendiamo più coraggio, a camminare verso Dio. Un cammino sempre alternativo rispetto alla schiavitù dei luoghi comuni. Dobbiamo uscire dalla mediocrità che c’è intorno, dalla banalità. Paradiso è la metà”.
Fontana ha messo in guardia il nuovo presbitero: “Devi saper leggere i segni dei tempi, andare a cercare anche le ‘pecorelle’ fuori dal recinto. Ti auguro di non lasciarti tentare dai soldi, solo così sarai credibile“.
“Il sacerdote è per il popolo – ha aggiunto il Presule -, non è un lavoro, non ha un orario, non uscirai mai da questo ruolo. Il sacerdote non bada a se stesso ma al bene degli altri. Ricevi la chiave di alcuni tesori: la certezza che Dio salva attraverso il tuo ministero; l’esperienza che non vi è benefattore più grande che un uomo che si dona agli altri. Il prezzo che ti è chiesto è di essere coerente, prendere sul serio quanto hai intrapreso. La santità sacerdotale è nel servizio”.
PER APPROFONDIRE
- L’intervista ad Aldo Manzetti, nuovo sacerdote della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro
- L’ordinazione diaconale di Aldo Manzetti