In alcuni “circoli culturali aretini” venivano prese le decisioni per lo smaltimento illecito di rifiuti che ha avvelenato la Campania. Le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone, rilasciate nel 1997 alla Commissione parlamentare d’inchiesta e desecretate in questi giorni, sono particolarmente pesanti per il territorio di Arezzo e della Toscana.
Non siamo in grado di dire quanto siano attendibili queste affermazioni. Di certo, rimane il sospetto (tremendo) che sotto la Terra dei fuochi, tra Napoli e Caserta, ci siano rifiuti che vengono anche da industrie dell’Aretino. Resta il dubbio che una parte di quei veleni che sta causando tumori e morti (anche tra i bambini) sia “made in Arezzo”. E non consola il fatto di sapere che lì arrivava l’immondizia di mezza Europa.
Il silenzio di questi giorni, seguito alla pubblicazione di queste dichiarazioni, non è un bel segnale. Forse è soltanto un caso, o forse c’è dell’altro. Chi è chiamato ad indagare e a fare luce su questi fatti faccia presto. Arezzo e la sua gente hanno il diritto di sapere.