Se proprio ce ne fosse bisogno, ci sono foto e video a ribadirlo ancora una volta. La E45 versa in condizioni non degne di un paese civile. La superstrada tra le più lunghe d’Italia detiene anche un altro primato, quello di strada più dissestata. Sono diventate una consuetudine le denunce sulla pericolosità di questa arteria. Un’infrastruttura che attraversa il territorio toscano per appena 22 chilometri, tra Sansepolcro e Pieve Santo Stefano, ma che per la sua posizione di collegamento nord-sud, ha un ruolo strategico.
L’annuncio arrivato dal Cipe con l’approvazione del progetto preliminare per il passaggio della E45 ad autostrada può rappresentare una svolta. L’arteria rientrerà all’interno del corridoio Civitavecchia-Orte-Mestre, realizzato attraverso il potenziamento oltre che della E45, anche della E55 per un percorso di circa 400 chilometri complessivi. Il punto forte del progetto è proprio questo: non si tratta di costruire una nuova strada, ma di ristrutturare quanto già esistente. Inutile illudersi però, passerà molto tempo prima di vedere risultati concreti. Per il Project financing dovrà essere bandita una gara internazionale, ci saranno sei mesi di tempo per l’assegnazione e nel 2015 dovrebbe essere messa la prima pietra.
All’annuncio del progetto non sono mancate le opinioni critiche. C’è chi si chiede se veramente questa autostrada servirà, mettendo in evidenza i danni all’ambiente a favore delle lobby del cemento. In rete è già nato il movimento “Stop Or-Me” che chiede di fermare il progetto. Al centro delle critiche, in particolare, i meccanismi con i quali le casse dello Stato si “impegneranno a coprire gli eventuali mancati rientri dei debiti delle imprese private, aumentando di fatto il debito pubblico presente e futuro”.
I movimenti contrari all’opera però, al momento, non hanno fatto breccia nei territori toscani interessati. Qui la priorità, per cittadini e aziende, resta quella di avere una strada che possa essere realmente definita tale. Anche se restano da verificare alcuni punti, ad esempio, le ricadute sulla viabilità ordinaria (la presenza di un pedaggio, spingerà chi utilizzava la E45 per brevi tratti verso altre strade?), è indubbio che per il territorio della Valtiberina il progetto Orte-Mestre può essere una straordinaria occasione per uscire da un isolamento insostenibile. L’esempio, di cosa possa significare avere una strada funzionante che attraversa la vallata e la apre al resto del Paese, è quello della vicina Valdichiana con l’Autostrada del Sole. Nessuno oggi si sognerebbe di mettere indubbio l’importanza dell’A1 per quell’area.