Papa Francesco si è recato questa mattina, giovedì 14 novembre al Quirinale in visita ufficiale, per restituire al presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, la visita da lui resagli in Vaticano l’8 giugno scorso.
“A tutti noi, credenti e non credenti, è giunta, Santità, attraverso semplici e forti parole, la sua concezione della Chiesa e della fede”, “abbiamo sentito librare lo spirito del Concilio Vaticano II come rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea, e vediamo profilarsi nuove prospettive del dialogo con tutti che Ella ha sollecitato e che costituisce l’orizzonte più vasto, oltre il contesto dei rapporti Stato – Chiesa, a cui oggi si deve tendere”: è uno dei passaggi del messaggio di benvenuto che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto stamane nel Salone delle Feste al Quirinale a Papa Francesco, nella visita ufficiale di restituzione di quella compiuta dal Capo dello Stato in Vaticano l‘8 giugno scorso. Il presidente Napolitano ha inquadrato la situazione odierna collocandola all’interno delle “inaudite sfide dell’oggi, da superare attraverso una più larga mobilità di energie morali, del nostro e di ogni popolo”, sottolineando che tali sfide “investono la comunità internazionale per l’impegno ineludibile di preservare la pace in diversi regioni del mondo” tra cui ha citato il Medio Oriente e il Mediterraneo.
“Rendendole visita in questo luogo così carico di simboli e di storia, vorrei idealmente bussare alla porta di ogni abitante di questo Paese, dove si trovano le radici della mia famiglia terrena, e offrire a tutti la parola risanatrice e sempre nuova del Vangelo”. Con queste parole Papa Franfesco ha spiegato il senso della sua prima visita al Quirinale, in cui ricambia “con viva gratitudine” la visita del presidente Napolitano in Vaticano, l’8 giugno scorso. “La ringrazio per le cortesi espressioni di benvenuto con cui mi ha accolto, facendosi interprete dei sentimenti del popolo italiano”, le prime parole del discorso di Papa Francesco, secondo il quale la sua visita “conferma l’eccellente stato delle reciproche relazioni, e prima ancora intende esprimere un segno di amicizia”. “Già in questi primi otto mesi del mio servizio petrino – ha detto il Papa – ho potuto sperimentare da parte Sua, Signor Presidente, tanti gesti di attenzione”, che “si aggiungono ai molti che Ella ha progressivamente manifestato, durante il Suo primo settennato, nei confronti del mio predecessore Benedetto XVI”. “A lui desidero rivolgere in questo momento il nostro pensiero e il nostro affetto – ha proseguito il Papa – nel ricordo della sua visita al Quirinale, che in quell’occasione egli definì simbolica casa di tutti gli italiani”.
Un auspicio, “sostenuto dalla preghiera”, che “l’Italia, attingendo dal suo ricco patrimonio di valori civili e spirituali, sappia nuovamente trovare la creatività e la concordia necessarie al suo armonioso sviluppo, a promuovere il bene comune e la dignità di ogni persona, e ad offrire nel consesso internazionale il suo contributo per la pace e la giustizia”. Ad esprimerlo, alla fine del suo discorso al Quirinale, è stato il Papa, che si è rivolto poi direttamente al presidente Napolitano per associarsi “alla stima e all’affetto che il popolo italiano nutre per la sua persona e rinnovarle i miei auguri più cordiali per l’assolvimento dei doveri propri della sua altissima carica”. “Iddio protegga l’Italia e tutti suoi abitanti”, l’auspicio finale di Papa Francesco.
Fonte: Sir