Banca Etruria darà vita ad un processo di aggregazione con un altro istituto di “elevato standing”. Il processo sarà avviato “il prima possibile” e concluso “in tempi brevi”. La decisione è stata presa dal Consiglio di amministrazione dell’Istituto di Via Calamandrei, dopo un’ispezione della Banca d’Italia. Il processo – precisano da Banca Etruria – sarà caratterizzato dalla difesa dello storico marchio e della dimensione di Banca popolare. L’obiettivo è di accrescere le dimensioni aziendali per avere maggiori garanzie nel futuro. “Un intento che – si legge in una nota stampa -, oltre a dare respiro alle prospettive future, mira a non compromettere i livelli occupazionali ed a valorizzare il sempre crescente patrimonio di professionalità e conoscenze acquisite nel tempo“.
“Nei rilievi mossi – prosegue la nota – Banca d’Italia ha richiesto ulteriori rettifiche su crediti al momento stimate in circa 80 milioni di euro e inoltre un attento riesame delle posizioni ad incaglio (inferiori a 300 mila euro) ed a sofferenza. Tali ulteriori rettifiche, unite all’indicazione di escludere dal computo del patrimonio di vigilanza gli effetti generati dall’operazione di spin off immobiliare, non assumono in ogni caso un’entità tale da pregiudicare il mantenimento dei requisiti prudenziali. Banca d’Italia ha inoltre richiesto di predisporre un piano di ridimensionamento dell’ammontare dei titoli di stato in portafoglio e di ridurre l’attività di negoziazione sugli stessi nell’ottica di limitare il market liquidity risk”.
Da qui la decisione di procedere al processo di aggregazione.