E’ ormai una realtà consolidata. Per il terzo anno consecutivo, riparte il progetto BaskIn, il percorso di pallacanestro integrata nato dalla collaborazione tra la Caritas diocesana e la Scuola Basket Arezzo.
La società aretina ha confermato anche in questa stagione il proprio impegno sociale, confermando il corso di basket che permette a chi ha disabilità fisiche, intellettive e relazionali di fare sport e di giocare insieme ad atleti normodotati. Questa iniziativa, completamente gratuita in virtù del sostegno dello sponsor Bm Centro Tecnico, ha trovato l’appoggio anche della Caritas diocesana che l’ha inserita all’interno de “Le abilità diverse della disabilità“, un macroprogetto che si occupa della valorizzazione e dell’integrazione dei disabili nella vita quotidiana e che vede coinvolta anche la nostra emittente nella formazione di una piccola redazione giornalistica che si occupa della rubrica “Nessuno Escluso. Lo spazio del terzo settore“.
La collaborazione con la Caritas e con l’associazione “Ragazzi Speciali” di Castiglion Fiorentino ha permesso alla Sba di aggregare un bel gruppo di 25 atleti, dai 16 anni in su, che settimanalmente si ritrovano nel palestra di San Lorentino per giocare e per divertirsi negli allenamenti diretti dal tecnico Paolo Bruschi e dall’insegnante di educazione motoria Letizia Rubeca. «Abbiamo sposato in pieno il progetto della Sba – afferma Dario Burzi della Caritas diocesana, – contribuendo con i nostri ragazzi e i nostri operatori allo sviluppo di BaskIn, un bel percorso che permette di praticare un’attività motoria a chi ha una forma di disabilità». L’obiettivo più ambizioso di BaskIn è quello di introdurre questi ragazzi alla pallacanestro, fornendogli le basi motorie e tecniche per riuscire ad integrarli in una vera e propria squadra insieme ad atleti normodotati. I primi ad aver raggiunto questo risultato sono stati Davide Salvi e Alessandro Stocchi, due atleti che hanno raggiunto un’autonomia tale da meritare la promozione nella squadra della Sba che partecipa al campionato Uisp. «Siamo orgogliosi di aver inserito Davide e Alessandro nella nostra formazione – afferma il tecnico della Sba Federico Fracassi. – Questi passaggi testimoniano il compimento del nostro obiettivo di piena integrazione tra atleti con disabilità e atleti normodotati, permettendoci di costituire una squadra mista impegnata in un campionato Uisp». BaskIn è oggi uno dei fiori all’occhiello dell’attività della Sba perché testimonia l’impegno sociale della società per offrire un momento educativo, riabilitativo, ricreativo, culturale e sociale a chi ha una qualche forma di disabilità. L’aumento di ragazzi ovviamente richiede un impegno sempre maggiore da parte di tecnici e volontari, ma l’obiettivo è di coinvolgere sempre più atleti per riuscire, in futuro, a disputare un campionato nazionale di basket integrato.
Rivedi la puntata di Città Nostra dedicata al progetto di basket integrato promosso da Caritas e SBA