“Ero a bordo di una marshrutka (il tipico pulmino russo) che stava salendo nel cavalcavia che dà sul piazzale della stazione quando ho ricevuto un sms di un’amica che si raccomandava che non andassi in centro perché aveva sentito di un’esplosione appena avvenuta in stazione. Il tempo di scendere, buttare un occhio sul piazzale pieno di ambulanze, polizia e vigili del fuoco, e in cui si distinguevano bene alcuni cadaveri, e poi mi sono allontanato verso casa, in particolare per riuscire a comunicare meglio, visto che sul momento i telefoni funzionavano con difficoltà”.
Così Emanuele Calchetti, 32enne biturgense, racconta la drammatica giornata vissuta da Volgograd (Sud della Russia). Una donna si è fatta esplodere all’interno della stazione della vecchia Stalingrado causando 15 morti e oltre 40 feriti. Calchetti si trova nella città russa per collaborare con un progetto della Comunità Giovanni XIII che si occupa principalmente di assistenza ai senzatetto.
IL VIAGGIO ECOLOGICO DEL TEAM BITURGENSE
Assieme a lui, nei giorni scorsi, sono arrivati a Volgograd altri due valtiberini: Guido Guerrini e Giacomo Benedetti. Il viaggio, organizzato dall’Associazione Torino-Pechino, era iniziato venerdì 13 dicemebre da Sansepolcro. I tre erano partiti a bordo di un furgone Iveco Daily, alimentato con il nuovo sistema sviluppato dalla ditta Landi Renzo che prevede l’impiego di una miscela di gasolio e metano. La delegazione tiberina ha raggiunto il Sud della Russia dopo 6 giorni di viaggio e 3595 chilometri percorsi.Proprio nelle ore immediatamente precedenti l’attentato, Guerrini e Benedetti hanno iniziato il viaggio di ritorno, mentre Calchetti resterà in terra russa fino a marzo per proseguire la collaborazione con la Comunità Giovanni XXIII.
L’associazione Torino-Pechino non è nuova a questo tipo di imprese: nel 2008, Guerrini, Gnaldi e Dini raggiunsero la Cina e rientrarono in Italia a bordo di una Fiat Marea a gpl.