Oggi, giovedì 2 gennaio, alle 19.20 e alle 21.20 va in onda la puntata n. 100 di “Mappe. Spunti per comprendere dove siamo”, programma ideato e condotto da Anselmo Grotti con la collaborazione di Ilaria Vanni.
Con questa settimana “Mappe” giunge alla sua puntata numero cento. La puntata numero 1 era dedicata proprio alla rappresentazione, fisica e mentale, dei continenti e delle loro caratteristiche antropologiche: popolazione, salute, istruzione, lavoro, economia, pace e guerra, sviluppo e sottosviluppo.
Oggi, a più di due anni distanza da quel 13 settembre 2011 torniamo a parlare dell’idea di “mappa”: una invenzione tipicamente umana che ci accompagna da millenni. E che non è solo un fatto pratico, un modo per trovare la strada del nostro albergo o un ufficio pubblico. È un modo di vedere il mondo, di organizzare le sensazioni e le informazioni. Un prezioso ausilio, ed a volte una gabbia che ci condiziona.
Già nel mondo antico si disegnavano mappe per cercare di comprendere l’ambiente e potersi muovere in esso in modo efficace. Ma anche per allontanare la paura dell’ignoto. Un antico geografo e filosofo greco, Anassimene, immaginò il mondo primordiale come un àpeiron, qualcosa senza
contorno, una confusione spaventosa di tutto e di tutti. Solo la capacità misteriosa di organizzare le cose secondo differenze e analogie, tracciando linee non solo sulla carta ma anche sulla realtà, ha potuto far nascere un mondo ordinato, capace di permettere la vita biologica, l’organizzazione sociale, la produzione e la comunicazione del sapere. Anche gli Oceani sterminati e sconosciuti abbondavano di mostri marini, di essere spaventosi la cui enormità e brutalità violavano ogni legge biologica conosciuta.
Ma chi pensa che nel modo di realizzare le mappe abbia avuto un ruolo l’utilizzo dell’alfabeto? Eppure è così: una mente alfabetizzata suddivide lo spazio secondo modelli diversi da quelli di un mondo che non conosce la scrittura. Pensiamo ad esempio alla organizzazione in tabelle di eventi,
concetti, ma anche beni e servizi. Senza la scrittura sarebbe stato impossibile.
Costruire mappe è una conquista della mente che rende più facile costruire il sapere ma anche comunicarlo, condividerlo.
E tuttavia occorre sempre stare molto attenti a ricordare che la modellizzazione del reale è molto utile ed efficace, ma che il modello non è mai il perfetto sostituto della realtà. Il sapere scientifico giustamente ed efficacemente modella la realtà secondo la struttura matematica, ma diviene ben debole se confonde i piani. La mappa non è il territorio.
Tutte le puntate di Mappe disponibili e scaricabili sul sito: www.tsdtv.it/mappe/
Si può intervenire nel blog di Mappe: www.tsdtv.it/blog/blog-mappe/