TSD Tv Arezzo
  • Email
  • Facebook
  • Feedburner
  • Twitter
  • YouTube
  • Home
  • TSD Live
  • Notizie
  • Video
  • Programmi
    • Produzioni
    • Archivio produzioni
  • Blog
    • Oltre il visibile
    • Sinodo diocesano
    • Le radici dell’Est
    • Papa Francesco
    • Terra Santa
    • Visita Pastorale
  • Contatti
  • Chi siamo
Search the site...
  • Home
  • Notizie
  • Featured
  • Solennità dell’Epifania, mons. Fontana presenta la Visita Pastorale

Solennità dell’Epifania, mons. Fontana presenta la Visita Pastorale

07/01/2014 / Michele Francalanci / Featured, Notizie
0

Ha voluto presentarla nell’omelia della Santa Messa per la Solennità dell’Epifania Mons. Riccardo Fontana. La visita pastorale prenderà il via questa domenica da Subbiano e attraverserà nella sua prima fase tutta la zona del basso Casentino. Un giorno speciale per lui quello del 6 gennaio per la ricorrenza l’anniversario della sua ordinazione episcopale. Nel 1996 infatti fu consacrato nella Basilica vaticana di San Pietro da Giovanni Paolo II, dopo essere stato eletto il 16 dicembre 1995 Arcivescovo di Spoleto-Norcia.

“La nostra missione, quella del tempo che inauguriamo – ha affermato mons. Riccardo Fontana, in riferimento alla Visita Pastorale -, è di accorgerci della stella cometa e di imitarla. I segni ci sono dati a condizione che noi li sappiamo capire. Servono alcuni ingredienti imprescindibili. Occorre, miei fratelli, e così avviamo la Visita Pastorale insieme, uscire dai recinti consueti, sempre più deserti, per andare alla grotta di Betlemme a trovare il Dio uomo, aiutando la gente del nostro tempo a procurarsi i doni dei Magi. Se seguitiamo a fare le stesse cose, quelle che abbiamo sempre fatto, se tutto il nostro essere cattolici significa mettere insieme alcune devozioni, quando ti senti in difficoltà; se essere cristiani vuol dire ripetere i medesimi gesti, le medesime cose senza impegno, saremo poco capaci di andare in missione.

In missione dove, amici? Vi siete accorti che 56 preti sono venuti dalle altre Chiese a servire questa Chiesa aretina perché non siamo più in grado di assicurare a tutti neppure l’Eucaristia domenicale. Sono missionari, venuti a rievangelizzare questo territorio scristianizzato. Che fatica riaggregare il Seminario diocesano! Eppure se non ritroveremo il modo di accogliere quei giovani che il Signore chiama al sacerdozio ministeriale non potremo venire fuori dalla difficoltà in cui siamo. Dio fa sempre la sua parte: siamo noi che non siamo stati capaci di aiutare i giovani chiamati al sacerdozio.
La missione sarà di ricominciare da capo a presentare a tutti il Vangelo. In dieci anni i matrimoni in terra d’Arezzo si sono dimezzati, sia quelli in Chiesa che quelli civili. Perché? Vogliamo chiederci dove sono le nostre famiglie cristiane? Mi fanno dolcezza quelle spose che, appena fatto il matrimonio civile – chi sa per quali ragioni? – nel palazzo comunale di fronte al Duomo, salgono su, alla Madonna del Conforto, a chiederLe una benedizione. Tanti altri segni ci vengono dalla gente, in varie occasioni: non sta a noi giudicare la fede degli altri!
C’è ancora una grande sete di Dio, ma noi ce ne accorgiamo con difficoltà. La missione a cui il Signore ci invia è qui, non altrove. Di fronte alla casa comune che brucia, chiediti se andare altrove non sia una fuga dal reale, una ricerca di soddisfazioni in cambio delle inevitabili fatiche che comporta servire la tua gente portando il Vangelo di Gesù. Sono arrivati i missionari da noi, non sono venuti a prestare un’opera, a fare un lavoro, ma a servire per amore di Dio questo popolo che vanta una storia cristiana illustre, da san Donato in poi.
Saremo capaci di portare al Signore i doni dei Magi? Il primo dono, il dono dell’oro, che è il dono dei Re. I Re e le Regine erano nell’antichità gli unici in grado di decidere: gli unici veramente liberi. Saremo la Chiesa del Signore se educheremo noi stessi e gli altri alla libertà. Se libereremo il nostro prossimo da inutili pesi e disperazione. Vi sono tante storie di sofferenza, dove la gente è oppressa. Anche nelle famiglie, se non si recupera il rispetto vicendevole che è l’anima della vita cristiana, c’è qualcuno che deve sopportare sempre e qualche altro che non se ne accorge neppure.
L’incenso del secondo Re Mago è il coraggio di adorare Dio: è la voglia della preghiera. L’incenso ha una proprietà, guardatelo, si usa nella liturgia tutte le volte che vogliamo manifestare con un segno la presenza di Dio, come la nube dell’Esodo, quando Israele fu accompagnato dall’oppressione d’Egitto alla Terra Promessa. Sono chicchi di resina, si dice in linguaggio proprio che sublimano: a contatto con il fuoco si trasformano in profumo. Se non sappiamo diventare anche noi il “sublime profumo di Cristo”, se la nostra preghiera non qualifica la vita di tutti i giorni, si va poco lontano: certamente non si è cristiani.
La mirra è la fatica. La fatica della vita, la condizione umana, che per quanto tu voglia, per quanto tu la racconti come ti fa più comodo, richiede sacrificio e rinunzie. Il sacrificio fu necessario persino a Dio per salvare l’uomo. La mirra di Cristo deposto dalla croce è il modo cristiano di affrontare le difficoltà. Vado con il pensiero stamani alla “pietra delle mirofore”, all’ingresso del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dove il Papa andrà tra breve. Se noi non siamo capaci di farci carico del sacrificio degli altri, dei dolori, delle sofferenze, non siamo la Chiesa di Dio.
La Vista Pastorale che avvierò fra pochi giorni nel Casentino inferiore, per attraversare poi tutta la diocesi, vuole essere il segno della nostra Chiesa aretina che fa suoi i contenuti dell’Epifania: andare a ragionare con tutti, ad incontrare tutti, a ridire a tutti che Gesù è vivo in mezzo a noi. Non lasciatemi solo, accompagnatemi con la vostra preghiera in questo pellegrinaggio, dove non basta dire, bisogna andare. Come il poverello di Assisi quando volle fare il primo presepio non tirò fuori le statuine di soffitta, ma, non si sa bene se passò da Tor d’Andrea, da Bevagna e Montefalco, o se venne giù di qua, da Foligno, da Trevi e da Campello. Ma certamente andando a Greccio passò villaggio per villaggio e provò a dire a tutti: “Pace!”. Se mi riuscirà di fare altrettanto – ci proverò ve lo prometto – il mio faticoso andare tra la gente sarà un segno. Siate con me, ve ne prego, il riferimento concreto degli ideali dell’Epifania, di questa manifestazione di Cristo che ho voluto fosse l’icona della Sacra Visita, che come tutti i vescovi della Terra avvio in nomine Domini. Lo faccio in piena comunione con i vescovi vicini che, insieme con me, in questo giorno santissimo annunziano la Sacra Visita. Se ci muoveremo tutti insieme, provando a ridire a tutti il Vangelo di Gesù, siamo sicuri che la Divina Grazia non mancherà”.

Estra notizie

Il santo del giorno

  • “Il santo del giorno” – santa Margherita da Cortona

    22/02/2019

Semi di speranza

  • Commento al Vangelo – Semi di speranza del 17 febbraio 2019

    15/02/2019

RSS Da CEInews

  • La svolta della Chiesa. Il punto di vista di Domenico Delle Foglie 21/02/2019
  • A Sua Immagine. Andrea Bocelli si racconta a “Le ragioni della speranza” su RaiUno 21/02/2019
  • Mafie. In libreria “Don Peppe Diana e la caduta di Gomorra” di Luigi Ferraiuolo 21/02/2019
  • Protezione minori, don Vinicio Albanesi: “Ho subìto abusi in seminario” 21/02/2019

RSS Da Toscana Oggi

  • Incontro abusi in Vaticano: p. Lombardi, «molto toccanti le testimonianze delle vittime» 21/02/2019
  • Incontro abusi in Vaticano: i punti di riflessioni delle Commissioni e delle Conferenze episcopali 21/02/2019
  • Incontro abusi in Vaticano: mons. Scicluna, denunciare è «un dovere» 21/02/2019
  • Natuzza Evolo: il 6 aprile si aprirà a Mileto la causa di beatificazione della serva di Dio 21/02/2019
  • Incontro abusi in Vaticano: card. Tagle, «mancanza di risposte ha lacerato la nostra gente» 21/02/2019

Chi siamo

Tsd (Telesandomenico) è la tv di Arezzo in onda sul canale 85 del digitale terrestre in tutta la Toscana.

Notizie, film ed eventi anche in streaming.

Protagonisti del palinsesto sono in particolare: le scuole, i gruppi linguistici stranieri, il terzo settore e gli sport “minori”.

Tsd trasmette in diretta le principali messe e celebrazioni della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, così come le udienze e i viaggi internazionali di Papa Francesco.

Ampio spazio viene dedicato anche al mondo della Giostra del Saracino.

Contatti

Piazza San Domenico, 6
52100 Arezzo (Italia)
Tel. (+39) 0575 353991
Fax: (+39) 0575 300940

Link Consigliati


Contattaci

  • (+39) 0575-353991
  • info@tsdtv.it
  • Contact Us
    • Facebook
    • Twitter
    • YouTube
    • RSS
(c) 2018 TSD Comunicazioni