Il virtuale è per definizione ciò che è potenziale, che può assumere potenzialmente qualsiasi forma, il massimo dell’alterità e della fluidità. Definizione problematica per chi è chiamato a fare informazione e a raccontare una realtà che dovrebbe cercare di avere basi solide, per apparire credibile. Ed è così che uno scherzo, una bufala gettata nella grande rete viene presa per vera. Tutto parte da un falso dispaccio di agenzia: nove giornalisti canadesi, inviati da tre quotidiani dell’Alberta alle olimpiadi invernali di Sochi (Russia), pare abbiano confuso la cittadina russa di sul mar Nero con Soci, piccola frazione del comune di Bibbiena in provincia di Arezzo.
La notizia viene ripresa da qualche sito web, ma l’odore di bufala è subito sin troppo chiaro. Qualcuno ipotizza addirittura una mossa pubblicitaria della Pro Loco di Soci (quella del Casentino). Ad accendere ulteriormente la miccia ci pensa anche Matteo Renzi. Il Segretario durante la direzione del Partito Democratico cita la notizia che circola in rete. “Penso sia una barzelletta…”, dice.
Di tweet in tweet la notizia oltrepassa i confini nazionali.
Infine, ecco svelato il mistero. Non c’è nessun gruppo di cronisti canadesi disperso per il Casentino. A realizzare la bufala il #teamgrulli, ovvero, 5 fiorentini e un casentinese, presenti sui social network che, “ritrovandosi per sbaglio nella stessa chat, hanno deciso di dar vita a interessanti discussioni sul ‘nulla’”.
L’ultima curiosità è “Perché il Canada?”. La risposta arriva dallo stesso #teamgrulli: “Ovvio, perché nessuno parla del Canada e nessuno conosce un giornalista canadese“.