Alla vigilia della Festa delle Donne, si registra un caso di violenza di genere, nell’Aretino, ai danni di una giovanissima ragazza. A renderlo noto sono gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Arezzo.
Una ragazza minorenne ha trovato il coraggio di denunciare il suo aguzzino ed ha ricevuto la pronta risposta dello Stato. Ha raccontato che, troncata una relazione sentimentale, il suo fidanzato, un ragazzo di 24 anni, non aveva accettato la decisione ed aveva iniziato a vessarla costantemente. Ovunque andasse lo incontrava ed ogni volta il giovane la minacciava e, spesso, quando riusciva a trovarla isolata, la percuoteva.
Per mesi la ragazza ha percorso questo calvario da sola anche perché lui l’ha minacciata che, se si fosse confidata con qualcuno o se avesse chiesto aiuto, si sarebbe vendicato picchiando il fratello. In silenzio, impaurita e senza poter contare sull’aiuto di nessuno, la giovane ha subito le angherie alle quali l’ex partner l’ha sottoposta fino a che lui, più violento del solito, l’ha percossa con tale forza da costringerla a ricorrere alle cure dei sanitari che hanno attivato il “codice rosa” previsto dal Pronto Soccorso di Arezzo, informando subito la Polizia.
E’ così intervenuto il nucleo della Squadra Mobile di Arezzo, diretto dal dr. Giovanni Schettino e preposto alla repressione di questa tipologia di reati: davanti agli operatori, la giovane è riuscita ad aprirsi e a raccontare la vicenda. “Ha descritto, piangendo, tutte le angherie alle quali l’ex partner l’aveva sottoposta negli ultimi mesi – spiegano dalla Questura di Arezzo – ed ha raccontato che non vi era giorno in cui lui non si facesse vivo minacciandola anche con la sua sola presenza.”
Ha così avuto inizio una mirata attività diretta a stroncare la persecuzione, tutelando nel contempo la minore. Nella tarda mattinata di ieri, gli operatori della Squadra Mobile, nel corso di un servizio di appostamento, sono stati spettatori di un ennesimo atto di violenza da parte dell’ex partner nei confronti della ragazza che, ignara di essere sorvegliata dai poliziotti, ha visto giungere, inaspettato, l’aiuto di due operatori della Squadra Mobile che hanno arrestato il ragazzo, cittadino romeno.
Il Gip del Tribunale di Arezzo, all’esito dell’interrogatorio, si è riservato di pronunciarsi per la convalida entro i termini e di poter valutare così, nell’estensione di un atto unico, anche la possibilità di applicare una misura cautelare all’arrestato.
Il susseguirsi incalzante di episodi di violenza, anche mortale, nei confronti di donne, vittime dei loro partner o ex partner che spesso non accettano la fine di relazioni affettive e la necessità di tutelare queste vittime “vulnerabili” è alla base della Legge n. 119 entrata in vigore il 15 ottobre 2013.
La violenza – come sottolinea una nota della Questura aretina – si può sviluppare all’interno delle mura domestiche in condizioni di abuso, sopraffazione e vessazione o, qualora la vittima decida di porre fine alla relazione di coppia, possono insorgere reazioni inconsulte da parte del partner che, non accettando tale decisione, decide di portare avanti atti persecutori, talvolta con un’escalation di violenze o minacce che si rivela prodromica ad un tragico epilogo.