Solo poche settimane fa avevano fatto registrare il “tutto esaurito” all’UCI Cinemas di Arezzo, nella prima cittadina del lungometraggio “Vicini dell’altro tipo” per la regia di Daniele Bonarini.
Adesso, lo staff del Cenacolo francescano parte alla volta di Roma per partecipare alla V edizione del Festival Internazionale del Cinema Patologico, che si svolgerà dal 9 al 13 aprile.
Vetrina romana, dunque, per il film nato all’interno del progetto “Le abilità diverse della disabilità”, promosso dalla Caritas diocesana e finanziato dal Bando Cei 8×1000 2012, che è stato selezionato dall’organizzazione della kermesse cinematografica, l’Associazione del “Teatro Patologico”.
La realtà fondata dal direttore artistico Dario D’Ambrosi conferma anche quest’anno la sua identità straordinaria, raccogliendo riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, con una vasta eco nell’ambito sanitario, sociale ed artistico.
La matrice internazionale del festival, sposata all’aspetto sociale, lo rende un manifesto dell’integrazione a tutto tondo. Basti pensare alla peculiarità della manifestazione: la giuria è interamente composta da ragazzi con disabilità, attori della compagnia della scuola di teatro integrato “La Magia del Teatro”.
La loro sensibilità e capacità di percepire suggestioni altrimenti inosservate, permette una visione alternativa ad un’analisi cinematografica strettamente tecnica, lontana da pregiudizi accademici ed elitari.
Domenica 13 aprile la delegazione aretina, inserita tra i finalisti della categoria “Lungometraggi”, sarà presente al Teatro Patologico di Roma per il momento più atteso: le premiazioni.
Madrina della serata sarà l’attrice Caludia Gerini.
Il TEATRO PATOLOGICO
Tramite il progetto di teatro-terapia “La Magia del Teatro”, ragazzi con disabilità sono stati coinvolti nella creazione di una compagnia teatrale, ottenendo un’eccellente ricaduta sotto il profilo relazionale, sociale ed espressivo; ne risulta straordinaria conferma l’esibizione a New York, al La MaMa E.T.C. ed al Wilton’s Theatre di Londra, dove hanno conseguito, per lo spettacolo “Medea”, il titolo di “Miglior spettacolo estero della stagione 12-13”, distinguendosi come unica compagnia italiana ad aver conseguito tale riconoscimento.
Come già manifestato dalla linea etica delle varie iniziative del Teatro Patologico, il disagio non è da considerarsi quale limite, ma va vissuto come trampolino di lancio verso un nuovo modo di creare linguaggi artistici e sociali. Le barriere della diversità si eliminano con l’incontro di artisti, operatori psichiatrici, utenti e professionisti del settore mediatico con un’entusiasmante evoluzione di ogni linguaggio comunicativo, partendo dal teatrale, attraversando il musicale e confluendo nel cinematografico.