San Giovanni Paolo II e San Giovanni XXIII. Una vera e propria ovazione dalla immensa folla raccolta in piazza San Pietro e nelle vie limitrofe, un milione di pellegrini da tutto il mondo, ha accolto la proclamazione di Santità di Karol Wojtyla e Angelo Giuseppe Roncalli, da parte di Papa Francesco. A concelebrare anche il Pontefice emerito, Benedetto XVI, in quella che è stata definita la storica giornata dei quattro Papi. Un altro applauso aveva salutato l’abbraccio tra Bergoglio e Ratzinger, all’inizio della celebrazione.

La cerimonia di canonizzazione in Piazza San Pietro
Il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, accompagnato dai postulatori dei due pontefici, seguendo la formula di rito, ha chiesto a papa Francesco che si procedesse alla canonizzazione dei beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. “Beatissimo Padre – ha chiesto il porporato in latino – la Santa Madre Chiesa chiede con forza che Vostra Santità iscriva i beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II nell’albo dei Santi e come tali siano invocati da tutti i cristiani”. Alla petitio è seguita la vera e propria formula di canonizzazione. Il Papa, sempre con formula in latino, si è rivolto ai “fratelli carissimi”: “Eleviamo le nostre preci a Dio Padre onnipotente per mezzo di Gesù Cristo, affinché, per intercessione della Beata Maria Vergine di tutti i suoi Santi, sostenga con la sua grazia ciò che stiamo per compiere”.

Le reliquie dei due Papi Santi
Sono seguite una seconda e una terza petitio, quindi le reliquie dei nuovi Santi sono state collocate accanto all’altare insieme ai ceri. Per Giovanni XXIII, le reliquie sono state portate dai quattro nipoti della famiglia Roncalli, dal sindaco di Sotto il Monte, paese natale di Angelo Roncalli, e dal direttore della Fondazione Giovanni XXIII, don Ezio Bolis. Le reliquie di Giovanni Paolo II sono portate dalla costaricana Floribeth, che ha raccontato di essere stata miracolata.
Il cardinale Amato si è quindi rivolto a Bergoglio: “Beatissimo Padre, a nome della Santa Chiesa ringrazio Vostra Santità per la proclamazione e vi prego di voler disporre che venga redatta la Lettera Apostolica circa la canonizzazione avvenuta”. “Lo disponiamo”, ha risposto Papa Francesco.

L’omelia di Papa Francesco
“San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto” ha detto Papa Francesco durante l’omelia. “Non hanno avuto vergogna della carne di Cristo, non si sono scandalizzati di Lui, della sua croce […] perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della parresia dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia.”
“Sono stati sacerdoti, e vescovi e papi del XX secolo – ha sottolineato il Pontefice. “Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia; più forte in loro era la misericordia di Dio che si manifesta in queste cinque piaghe; più forte era la vicinanza materna di Maria.”
Giovanni XXII e Giovanni Paolo II, ha proseguito Francesco, “hanno collaborato con lo Spirito Santo per aggiornare la Chiesa seguendo la sua fisionomia originale, che le hanno dato i santi nel corso dei secoli. Non dimentichiamo che sono proprio i santi che mandano avanti e fanno crescere la Chiesa. Nella convocazione del Concilio – ha ricordato Bergoglio – San Giovanni XXIII si è lasciato condurre, è stato una guida guidata dallo Spirito Santo. Questo è stato il suo grande servizio alla Chiesa. Per questo a me piace pensarlo come il Papa della docilità allo Spirito Santo.”
“San Giovanni Paolo II – ha poi proseguito il Pontefice – è invece il Papa della famiglia, come a lui piaceva definirsi: mi piace sottolineralo mentre stiamo vivendo un cammino solidale sulla famiglia e con le famiglie, che lui dal cielo accompagna e sostiene. Che entrambi questi nuovi santi intercedano per la Chiesa, affinchè in questi due anni sinodali sia docile allo Spirito Santo nel servizio pastorale alla famiglia. Che entrambi ci insegnino a non scandalizzarci delle piaghe di Cristo e ad entrare nel mistero della Misericordia divina, che sempre perdona perchè sempre ama”, ha concluso Papa Francesco.