L’Aretino torna al centro della cronaca per colpa della camorra, con il blitz che ha portato all’arresto di sei persone affiliate al clan dei Casalesi, tra cui un imprenditore casertano, ma residente in provincia di Arezzo.
L’operazione, coordinata dalla Dda di Napoli e condotta dai carabinieri di Caserta e dai finanzieri del Gico di Firenze, ha portato anche al sequestro di cinque società edili nel Valdarno Aretino, un bar pasticceria sempre nell’Aretino e un’attività di gioco e scommesse a Sesto Fiorentino. Sigilli anche a cinque immobili, uno in Campania e quattro nell’Aretino. Tutti beni, secondo quanto emerso, intestati a prestanome, ma riconducibili all’imprenditore casertano. Le indagini, svolte dall’ottobre del 2011 al novembre del 2013, hanno consentito di scoprire che l’imprenditore Giovanni Potenza, di 62 anni, originario di Villa Literno, nel Casertano, ma residente nella provincia di Arezzo, condannato per associazione ai clan Nuvoletta di Napoli e Tavoletta-Ucciero del Casertano, per evitare sequestri e confische ha intestato i suoi beni ad alcuni suoi dipendenti: attraverso queste società, inizialmente operanti a Villa Literno e successivamente trasferite nella provincia di Arezzo, Potenza ha fatturato false operazioni facendosi poi restituire indebitamente l’Iva dallo Stato. Secondo gli inquirenti, Potenza ha consentito alla camorra di Napoli e Caserta di investire i proventi delle proprie attività illecite fuori dalla Campania. Alcune società a lui riconducibili hanno anche eseguito lavori pubblici. Tra gli arrestati anche un altro imprenditore, Bruno Fratarcangeli, frusinate di 55 anni. Per recuperare crediti legittimi da alcune ditte dell’agro aversano, attive nel territorio laziale, ha chiamato in causa due elementi ritenuti vicini alla fazione Bidognetti del clan dei Casalesi (Giuseppe Ventre, 56 anni, e Massimiliano di Fusco, di 47 anni, il primo in carcere, il secondo arrestato questa mattina) che hanno preteso dalle vittime cifre superiori a quelle dovute a Fratarcangeli. In manette sono finiti anche Francesco Felaco, 40 anni, e Roberto Biffa, di 39 anni, risultati coinvolti nei processi di intestazione fittizia dei beni. Durante l’attività investigativa i carabinieri hanno anche accertato l’introduzione in Italia di circa cinquemila dollari falsi fatti transitare attraverso un istituto di credito di Caserta risultato poi estraneo ai fatti. |
Camorra, arrestati sei affiliati ai Casalesi, tra cui un imprenditore dell’Aretino. Sequestrati immobili e società edili in provincia
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