Il Consiglio di Amministrazione di Banca Etruria, riunitosi oggi per deliberare in merito alla lettera d’offerta ricevuta da Banca Popolare di Vicenza – pur confermando l’interesse per un’integrazione – ha ritenuto di non poter esprimere una valutazione positiva della proposta della Popolare di Vicenza, per svolgere congiuntamente ulteriori approfondimenti.
Attraverso la prosecuzione della trattativa, Banca Etruria – che fino al 30 maggio aveva un accordo di esclusiva con Banca Popolare di Vicenza oggi non più vigente – si propone di riesaminare alcuni aspetti dell’operazione che possano riscontrare il favore dei propri stakeholders.
Il Cda ha conferito mandato al Presidente Lorenzo Rosi di proseguire nella trattativa per arrivare in tempi brevi, a un’intesa sulle modalità di aggregazione che preveda adeguate garanzie di tutela dei soci, dei dipendenti e dei valori aziendali di Banca Etruria, incluso il marchio, e offra, quindi, concrete possibilità di portare positivamente a compimento l’integrazione.
Secondo l’Istituto di via Calamandrei, nel processo di aggregazione, non può non tenersi conto della realtà che Banca Etruria rappresenta da 135 anni; realtà costituita da oltre 62.000 soci, quasi 2.000 dipendenti e oltre 300.000 clienti. Persone, famiglie e imprese che hanno sempre vissuto attivamente il rapporto con l’istituto manifestando, attraverso la volontà di continuare a detenere quote della banca, un senso di appartenenza ad una comunità che si concretizza nell’essere congiuntamente soci – dipendenti, soci – clienti, soci – fornitori ecc.
Oggi infine, è stata anche resa pubblica la decisione di sostituire Luca Bronchi che dal 2008 era il Direttore Generale dell’Istituto di credito.