Vi ricordate le file che si vedevano fino a poche stagioni fa fuori dai negozi del centro di Arezzo nei primi giorni di saldi? Dimenticatevele: questo inizio di stagione non promette nulla di buono. La domenica ha confermato il trend che si poteva già intuire nel sabato che ha inaugurato la sessione estiva degli sconti: discreto viavai di persone nelle strade principali, ma poche buste tra le mani. Anche le catene come Tezenis, Pimkie e Zara, che negli scorsi anni hanno catturato facilmente le grandi masse di clienti, in questi primi giorni registrano un’affluenza pari a qualsiasi altro weekend. C’è da dire che in numerosi negozi le percentuali di ribasso si fermano ancora al 20-30%, su prezzi di partenza non proprio alla portata di tutti. E così, in tempo – ancora – di crisi, la maggior parte degli amanti dello shopping rinuncia a levarsi qualche sfizio, o aspetta gli ulteriori ribassi degli ultimi giorni.
Ma se il buongiorno si vede dal mattino, le prospettive sono tutt’altro che positive: non sono bastati la Notte Bianca di sabato nè il weekend di Fiera Antiquaria a dare lo sprint iniziale agli acquisti sotto saldi. E non è neppure possibile addossare la colpa ai finesettimana fuoriporta, magari al mare, perché sabato sera, in occasione dell’apertura straordinaria dei negozi, erano tante le persone che hanno approfittato per fare due passi in centro: ma gli acquisti sono stati ben pochi.
Anche per l’Antiquaria il responso è negativo: nonostante il bel tempo, si conferma la forte difficoltà nelle edizioni estive a catturare clientela, sia italiana che straniera. A ben poco sono serviti, almeno in questo primo weekend di Fiera, i cambiamenti introdotti alla legge regionale 28 del 2005, il cosiddetto Codice del Commercio, su iniziativa delle consigliere Lucia De Robertis e Rosanna Pugnalini. Le modifiche rappresentano la risposta all’esigenza, più volte segnalata, di dare un particolare valore alle fiere antiquariali, fino ad oggi disciplinate e gestite analogamente a qualunque altro mercato, prescindendo dal valore storico e culturale della manifestazione e dei prodotti. Nella legge del commercio sono stati dunque introdotti criteri per la selezione degli operatori in parte diversi da quelli ordinari, in base alla professionalità, alla formazione e all’esperienza acquisita. Non è stato sufficiente neanche riservare posteggi ad antiquari e negozianti, senza l’acquisizione di ulteriori licenze. Staremo a vedere nelle prossime edizioni, ma in questi casi appare davvero inutile illudersi.