Sabato 19 luglio a partire dalle 17 si svolge nella splendida cornice dell’Abbazia di Badia a Ruoti, nel Comune di Bucine (Ar), l’evento “Resurrectio, tracce dellʼimmemorabile”. Un percorso multisensoriale fatto di installazioni, performance, proiezioni e letture che parlano del sacro attraverso i vari linguaggi dell’arte. Lo scenario sono gli splendidi spazi della millenaria struttura, dagli esterni, al chiostro, passando per le cantine e le logge, ognuna con i propri scorci e le proprie suggestioni. Sorgono in questi spazi le installazioni che si servono di tutti i linguaggi, inclusi quelli multimediali, l’oggetto scultoreo, quello disegnato e dipinto, assoggettati alla ricostruzione di un sentiero in ricerca del sacro nell’arte contemporanea attraverso i cinque sensi inclusi il tatto, l’udito e il gusto.
L’iniziativa ideata dall’artista Antonio Davide è il frutto di un lavoro collettivo di dieci artisti quarantenni provenienti da tutta Italia e curata da ARTLANTE, studi e iniziative per lʼarte contemporanea e da Di.St.Urb, il distretto di studi e relazioni urbane. L’iniziativa si avvale del Patrocinio del Comune di Bucine.
“Lʼevento – spiega Antonio Davide – è un allestimento performativo, dove il tempo di costruzione è tempo di epifanie di senso, di relazionalità ambientale e poietica. Un itinerario di rivelazioni, tra apparizioni e risonanze che si articola nei vuoti e pieni, tra interno ed esterno dei passaggi della profondità spaziale dell’Abbazia. Si rappresenta come spazialità del pensiero la trama ‘polifonica’ del gesto artistico; al contempo si attraversa l’ordito invisibile, segreto, delle ombre e degli echi che ne attraversano il senso. Come “stazioni” o “capitoli” avviene una “opera comune” di singolarità che si annodano in un tessuto di mutamenti e analogie, contrasti ed evocazioni, nellʼestrema memoria dellʼarte si intercettano le tonalità dellʼimmemorabile”.
A questo laboratorio unico nel suo genere, contribuiscono con le proprie opere artisti provenienti da tutta Italia come Francesca Capasso, Chiara Mu, Franco Cipriano, Antonio Davide, Oppy de Bernardo, Adelaide Di Nunzio, MaraM, Pier Paolo Patti, Saffronkeira e Ciro Vitale.
L’Abbazia di Badia a Ruoti è una struttura con oltre mille anni di storia. Immersa nel verde della Valdambra contiene al suo interno tesori d’arte di primissimo livello, come la Pala d’altare di Neri di Bicci (1472). Recuperata dall’associazione Sichem, braccio operativo della Caritas della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, la struttura, è stata trasformata in un casa per ferie dove viene promosso l’inserimento sociolavorativo di persone disabili che si occupano della gestione della casa per ferie. Il suggestivo scenario dell’abbazia è teatro di numerose iniziative sulle tematiche della promozione della disabilità, del rispetto ambientale e dei prodotti tipici del territorio.