“La Toscana non firmerà contratti con Trenitalia se non mi garantiscono che i treni dei pendolari passeranno avanti all’Alta velocità”. Lo ha scritto chiaro e tondo nei giorni scorsi, senza usare mezzi termini, con un tweet il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, e lo ha ribadito durante la trasmissione “In onda” su La7, dove è stato invitato proprio per affrontare il tema dei treni dei pendolari. Il Governatore ha evidenziato, dati alla mano, come si siano ampliati i tempi di percorrenza sulle tratte dei pendolari da quando sono aumentati i treni dell’Alta velocità. Il motivo? Perché la precedenza viene sempre data a questi ultimi a svantaggio dei primi. La puntualità dei treni è scesa per esempio, ha affermato Rossi, dal 94,8% all’89,3% sulla linea Firenze-Arezzo. “Non sono contro l’Alta velocità – ha precisato il Presidente della Regione Toscana – però deve essere consentito ai treni presi dai pendolari di arrivare in orario, e non di essere fermati per far passare quelli dell’Av”.Un commento che è piaciuto molto al Comitato dei pendolari di Arezzo che quotidianamente si batte per difendere i diritti delle tante persone che prendono il treno per raggiungere il proprio posto di lavoro, o ai tanti universitari che si muovono per motivi di studio. Sulla stessa linea di Rossi, l’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli: “Abbiamo deciso – ha spiegato l’assessore – di aggiungere una clausola fortemente voluta dal presidente Rossi: firmeremo il contratto con Trenitalia solo se, contestualmente, sarà anche rinnovato il contratto-quadro con R.F.I., cioè con la società del gruppo Fs che è proprietaria delle infrastrutture. Questo accordo a tre è indispensabile per dare soluzione a un problema molto sentito nel traffico pendolare. Abbiamo infatti osservato che con l’aumento dei treni ad Alta velocità (erano 50 al giorno nel 2011, sono 185 oggi) il nostro traffico regionale ha diminuito la sua regolarità. Nel 2015 avrebbe dovuto essere in funzione il sottoattraversamento di Firenze che avrebbe liberato le tracce di superficie: ma così non sarà e noi non vogliamo che a sopportarne le conseguenze siano soltanto i nostri pendolari”.
La situazione problematica è stata rilanciata anche dal responsabile piccoli comuni di Anci Toscana, Pierandrea Vanni: “La posizione espressa dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che chiede semplicemente il rispetto dei diritti degli utenti-pendolari da parte di Trenitalia e la corretta applicazione del contratto con Rete Ferroviaria, è sacrosanta. Il problema – prosegue Vanni – non è rappresentato soltanto dai consueti ritardi, accumulati anche per dare la precedenza nell’interconnessione di Figline Valdarno all’AV, ma inoltre, per restare al tratto Firenze-Arezzo-Chiusi, alla tendenza sempre più diffusa di instradare i treni regionali da e per Firenze sulla cosiddetta lenta, oltretutto senza nessun preavviso e senza nessun tipo di informazione ai viaggiatori a bordo dei treni e nelle stazioni. Si tratta ormai quasi di una regola, che vale anche per i cosiddetti treni ad alta velocità regionale,e che già di per se provoca ritardi fra i dieci e i quindici minuti”.
Intanto è stata approvata dalla giunta regionale toscana l’intesa preliminare al contratto con Trenitalia. Queste in sintesi le principali novità: miglioramento della qualità dei trasporti quanto a puntualità e comfort. Drastici incrementi delle penali (fino al 140%) in caso di disservizi. Investimenti per l’acquisto di nuovi treni. Raddoppio dei treni accessibili alle persone con problemi di mobilità. Netto incremento (da 45 a 80) degli ispettori. Il documento fissa le basi di un’intesa che regolerà il servizio per i prossimi cinque anni, fino alla fine del 2019; questo lasso di tempo consentirà l’espletamento di tutto il complesso iter per l’organizzazione della gara d’appalto e per l’affidamento del servizio, dal 2020 in poi, al vincitore della gara.