(DA V. 1 – ART. 97)
-“Detto anche principio del “buon andamento” (principio generale oggi codificato nella legge 241/1990),
esprime il valore in base al quale gli agenti della Amministrazione (sia centrale che periferica) devono operare rispettando e contemperando i criteri di efficienza (ossia il raffronto fra risorse impiegate e risultati ottenuti), di efficacia (ossia il raffronto fra obiettivi prefissati ed obiettivi raggiunti), di economicità (ossia l’ottimizzazione dei risultati in relazione ai mezzi utilizzati), di celerità, di miglior contemperamento degli interessi e di minor danno per i destinatari dell’azione amministrativa”.
-“Per il rispetto di tale principio (principale canone regolativo della funzione amministrativa), ogni P.A. è tenuta non solo ad auto-organizzarsi, ma anche a razionalizzare il più possibile i propri interventi in vista del risultato da perseguire”.
-“La P.A. per essere orientata al raggiungimento dei fini delineati, deve essere in grado, quindi, di sottrarsi ai condizionamenti di tipo politico, dal momento che essa è sempre tenuta ad agire secondo i valori (criteri) di imparzialità, <<buon andamento>> e trasparenza”.
Senza cioè subire influenze di parte, deve assicurare la realizzazione dell’interesse collettivo”.
(DA DIZ. IT.; DIZ. B.B.)
-“L’efficacia (raggiungimento del fine/obiettivo in precedenza determinato o la produzione dell’effetto desiderato) e l’efficienza (capacità di produrre un dato effetto e/o di raggiungere i risultati in modo economico) sono valori generali (globali) applicabili nella sfera dei comportamenti individuali e/o collettivi soprattutto collegati al <<disvalore degli sprechi>> di beni e risorse economiche/sociali comuni”.
-“Ma è in campo economico/finanziario (imprese e investimenti) che acquistano la dimensione di <<valore strategico>> (determinante) per la sostenibilità dello sviluppo della comunità e del territorio di appartenenza, cosi come per il <<benessere comune>>”.
-“E’ il valore che ci proietta nel futuro senza farci dimenticare il presente”.
A livello di impresa o di sistema economico è il valore della stabilità oltre che della
sopravvivenza: utilizzazione delle risorse produttive (umane-finanziarie-tecniche-organizzative)
nelle combinazioni più idonee a conseguire gli obiettivi prefissati. Spesso è considerato
sinonimo di produttività, ma non è corretto, perché come valore si riferisce al complesso
degli obiettivi perseguibili mediante l’utilizzazione delle risorse e non solo al risultato produttivo.
LEGENDA \ ABBREVIAZIONI
- /ARTT. = Articolo/Articoli Costituzione della Repubblica
- C. = Codice Civile
- P. = Codice Penale
- = Costituzione della Repubblica
- B.B. = Dizionario di Banca e di Borsa, Giuffré Editore
- G. = Dizionario Giuridico Enciclopedico, Edizioni Simone
- IT. = Dizionario della Lingua Italiana, Zanichelli
- 1 = F. Del Giudice,La Costituzione esplicata, Edizioni Simone
- 4 = G.Zagrebelsky, Imparare Democrazia, Einaudi
- 5 = R .De Monticelli, La Questione Morale, R. Cortina Editore
- PG/PGG. = Pagina/e
- “……………” = Identifica frasi/periodi riportati dal testo indicato a margine
- La molteplicità delle definizioni , eventualmente riportate, consente di cogliere, con l’essenza del “valore” trattato, anche le sue interrelazioni con il “ Sistema dei valori condivisi ”.