Sono tornati sui propri passi, perchè a distanza di un anno, il loro appello alla giustizia è rimasto ancora inascoltato. Parliamo dei sedici vescovi dell‘Holy Land Coordination – l’organismo che riunisce i rappresentanti delle Conferenze episcopali di Europa, Nord America e Sud Africa, impegnati nell’annuale viaggio in Terra Santa – che ieri hanno raggiunto la Valle di Cremisan, nei Territori Palestinesi, minacciata dall’avanzata del muro di separazione israeliano. Tra loro anche l’arcivescovo Riccardo Fontana, guida della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e delegato della Conferenza Episcopale Italiana per l’organismo internazionale.
La vicenda di Cremisan è al centro di una lunga contesa giudiziaria tra le autorità israeliane e le 58 famiglie cristiane palestinesi che con l’avanzata della barriera di cemento perderebbero l’accesso ai terreni agricoli di loro proprietà, che costituiscono la principale fonte di sostentamento. Proprio in questi giorni si attende la sentenza definitiva della Corte suprema di giustizia israeliana, che deciderà la sorta delle famiglie palestinesi e di due istituti religiosi salesiani presenti nella Valle.
Durante l’escursione, i vescovi sono stati accolti da padre Faisal Hijazin, parroco di Beit Jala, e si sono intrattenuti con l’avvocato Raffoul al-Mutawakkil della Society of St. Yves – organismo per la tutela dei diritti umani collegato al Patriarcato latino di Gerusalemme, che difende le famiglie nell’iter giudiziario – e con alcuni dei 58 proprietari dei terreni agricoli .
Fonti locali contattate dall’Agenzia Fides confermano che, alla fine della visita, la delegazione dei vescovi diffonderà una dichiarazione in cui si farà riferimento anche alla questione di Cremisan. Già lo scorso anno, alla fine di gennaio, l’Holy Land Coordination aveva lanciato un appello per chiedere “giustizia nella valle di Cremisan” e affermare la necessità di accantonare o rivedere il progetto.
“Riconosciamo il diritto dello Stato di Israele alla sicurezza ed a confini sicuri”, scrivevano i presuli in quel loro appello, ribadendo tuttavia che il tracciato del muro di sicurezza cade in gran parte su territorio palestinese e si discosta nettamente dalla Linea Verde – la linea di demarcazione tra Israele e Territori palestinesi stabilita dopo la Guerra dei Sei Giorni del 1967 – e anche per questo è stato definito come illegale dalla Corte internazionale di giustizia.
Il viaggio della delegazione internazionale, iniziato domenica 11 gennaio con la significativa visita alla Striscia di Gaza, si concluderà domani, giovedì 15 gennaio. I lavori della commissione si sono concentrati soprattutto a Betlemme, ma durante questo 15° incontro dell’Holy Land Coordination hanno avuto modo di raggiungere anche Sderot, cittadina israeliana al confine con la Striscia di Gaza, ed Hebron, in Cisgiordania, città simbolo della difficile convivenza tra israeliani e palestinesi.
Nella prossima edizione della trasmissione di TSD “Terra Santa Link – Linea diretta con Gerusalemme“, in onda venerdì 16 alle 19.20 sul canale 85 e in streaming su www.tsdtv.it/live, l’arcivescovo Fontana racconterà ai nostri microfoni le tappe più significative di questa missione ed i frutti che la presenza della delegazione internazionale porterà per la popolazione bisognosa di Terra Santa.
Foto in evidenza: Mario Cornioli. A sinistra in primo piano l’arcivescovo Riccardo Fontana.
PER APPROFONDIRE:
La testimonianza di mons. Riccardo Fontana dopo la visita alla Striscia di Gaza. Servizio di Beatrice Bertozzi per TSD Notizie del 12 gennaio 2015: