Immaginate un gruppo di amici impegnati nell’ambito del volontariato con la passione per il cinema. Per divertimento, da autodidatti, cominciano a realizzare i primi cortometraggi in digitale, senza particolari pretese. Con il passare degli anni, affinate le tecniche e grazie anche ad un progetto finanziato, provano a fare il salto di qualità partecipando con le loro pellicole a festival locali e non. Mai avrebbero pensato di ottenere premi e prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero.
Quella che può sembrare la trama di un film è in realtà la storia della Poti Pictures, piccola casa cinematografica aretina, impegnata nella produzione di pellicole “sociali”.
Recentemente sono arrivati altri due importanti traguardi che hanno confermato l’apprezzamento per le produzioni aretine fuori dei confini nazionali. Il cortometraggio Come nei filme è stato selezionato al “Thin Line Film Festival” di Denton, in Texas.
Il videoclip, realizzato dal video maker Francesco Faralli, racconta il lavoro dello staff della Poti Pictures, dando voce anche agli attori “speciali” protagonisti delle riprese, come ad esempio Tiziano Barbini.
A partire dal 18 febbraio prossimo, una delegazione della realtà cinematografica made in Arezzo, parteciperà al festival americano e durante il viaggio verrà realizzato un documentario che racconterà proprio l’eperienza oltreoceano di Tiziano.
Ma non è tutto. Un’altra pellicola della Poti Pictures, il cortometraggio Come se, parteciperà al “The Show Me Justice Film Festival” a Warrensburg, presso la University of Central Missouri. In questo caso, ad essere selezionato è stato il video che ha come protagonista Ilaria Bidini, ragazza con disabilità che da anni si batte ad Arezzo con determinazione per la promozione di una maggiore accessibilità urbana, lottando contro ogni forma di barriera, sia architettonica che mentale.
Due ulteriori importanti successi che testimoniamo come quella del cinema sociale sia la chiave di lettura vincente per affrontare determinate tematiche e, allo stesso tempo, per favorire l’inclusione sociale e la partecipazione di persone con disabilità.
Un risultato che soddisfa e rende orgogliosi non solo il regista Daniele Bonarini e i suoi collaboratori, ma anche la Caritas di Arezzo-Cortona-Sansepolcro che, attraverso il progetto “Le abilità diverse della disabilità“, ha sostenuto il percorso di crescita della Poti Pictures.
“Impossibile immaginare, in fase progettuale, di poter portare una nostra delegazione negli Stati Uniti”, spiega Andrea Dalla Verde, vicedirettore della Caritas diocesana.
“I riconoscimenti ottenuti – conclude Dalla Verde – dimostrano come quello del cinema sociale sia lo strumento adatto per rendere protagonista, non solo davanti alla macchina da presa, chi ha una disabilità”.
Per approfondire:
“Motore, ciak, integrAzione”, il successo della Poti Pictures
“And the winner is…”: il Cenacolo francescano trionfa a Roma