La mostra fotografica “Washout” concede il bis. L’iniziativa, dedicata alle Leboline e alla storia di una delle aziende più importanti del passato economico aretino, ha riscosso un piacevole successo nella sua prima esposizione a dicembre presso la Galleria Spazio Imago, dunque l’autore Alessandro Barbagli ha accolto l’invito a riproporla in una nuova location. Da mercoledì 10 febbraio, gli scatti di “Washout” saranno così visibili presso il bar La Senese di via Vittorio Veneto, riproponendo un percorso emotivo e malinconico su quanto rimane oggi del vecchio stabilimento di via Ferraris. La mostra si divide infatti in tre distinte sezioni fotografiche che, rigorosamente in bianco e nero, raccontano fedelmente l’attuale situazione della struttura, proponendo un viaggio che porta dall’esterno della fabbrica ai luoghi interni, concentrandosi poi sui dettagli dei singoli ambienti. Le macchine da lavoro, i manichini, le sedie e le grucce hanno riacceso i ricordi dei primi visitatori, molti dei quali proprio ex dipendenti della Lebole, che non hanno perso l’occasione per tornare con la mente a quando ancora lavorano in quegli ambienti e per condividere qualche aneddoto del passato. Ad emergere dalle foto di Barbagli è la grandezza che ha caratterizzato questa industria e che diventa particolarmente forte nel confronto creato dalla parallela esposizione di alcune immagini prestate dall’archivio storico del Fotoclub Chimera che mostrano i fasti passati della struttura e delle sue lavoratrici.
La mostra inaugurale presso la Galleria Spazio Imago è stata accompagnata anche da un più alto fine benefico e ha permesso di ricavare quattrocentocinquanta euro frutto delle offerte spontanee dei visitatori e della vendita delle foto. L’intera cifra è stata interamente donata in solidarietà a L’Arcobaleno della Speranza, onlus impegnata nella lotta a leucemia, linfoma e melanoma, raggiungendo l’obiettivo di Barbagli di utilizzare l’arte per far del bene a chi affronta il difficile periodo della malattia.