Un’autobomba é esplosa questa mattina presso una città della Siria centrale uccidendo due persone: l’attentato segue di qualche ora l’entrata in vigore nel Paese di una tregua negoziata tra Russia e Stati Uniti. Lo riporta la tv statale siriana. L’attacco é avvenuto alle porte della città di Salamiyeh. Finora non é stato rivendicato. Attivisti all’opposizione in varie parti del Paese hanno detto che la situazione é “calma” esprimendo comunque “cautela”. Intanto le organizzazioni non governative denunciano violazioni della tregua.
“Non ci facciamo illusioni” sul cessate il fuoco in Siria: “Ci sono molti motivi per essere scettici. Nella migliore delle circostanze, la violenza non si fermerà subito. Agli aiuti umanitari deve essere consentito di raggiungere le aree sotto assedio”. Lo afferma il presidente americano Barack Obama sottolineando che nella tregua “molto dipende da se il regime siriano e la Russia manterranno i propri impegni”. “L’unico modo per sconfiggere l’Isis è mettere fine alla guerra civile e al caos in Siria, sotto il quale l’Isis prospera”.
Alcune violazioni della cessazione delle ostilità scattata da mezzanotte sono denunciate oggi in Siria. L’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus), in particolare, afferma che l’artiglieria turca ha nuovamente bombardato le forze curde dell’Ypg che nella provincia di Raqqa combattono l’Isis in una regione verso il confine turco. Da parte sua, il gruppo islamista ribelle Jaish al Islam afferma che elicotteri governativi hanno sganciato due barili bomba sulle sue postazioni nei pressi di Damasco.
Alla mezzanotte locale (le 23 di venerdì, in Italia) è entrata in vigore in Siria l’attesa tregua negoziata da Russia e Stati Uniti, sostenuta dalla risoluzione dal Consiglio di sicurezza Onu approvata all’unanimità. Nel testo è indicata la volontà di una “ripresa dei colloqui al più presto possibile”: l’inviato delle Nazioni Unite per la Siria Staffan de Mistura ha fatto sapere che intende convocarli il 7 marzo.
Fonte: Ansa
Foto AFP