I pendolari aretini tornano sul piede di guerra. Ad allarmarli è la notizia che Trenitalia voglia, dal prossimo 15 gennaio, tagliare almeno 7 coppie di Intercity in tutta Italia. Una modifica che soltanto in Toscana porterebbe alla soppressione di 4 convogli ovvero il 583, 596, 590 e 597. Gli ultimi due in particolare molto utilizzati, non solo dai pendolari che si spostano tra Prato, Firenze, Arezzo, Terontola e Chiusi, ma anche da tanti viaggiatori occasionali che preferiscono il treno all’autovettura per i lunghi spostamenti. La ragione ufficiale di questo taglio è meramente economica: secondo Trenitalia questi Intercity non sono redditizi e quindi, vanno cancellati a meno che non sia lo Stato ad assumersene il costo. Una ipotesi che si inserisce nella graduale ma inesorabile riduzione dei convogli di lunga percorrenza non riconducibili all’Alta velocità e che via via hanno visto calare le fermate nelle stazioni meno importanti come per esempio quella di Arezzo. Adesso dopo il rischio scongiurato appena un paio di anni fa siamo punto e a capo. I pendolari denunciano Trenitalia di perseguire una politica che va dietro soltanto agli utili a scapito soprattutto dei pendolari relegati al lentissimo e spesso inadeguato servizio regionale. Tuttavia è evidente che gli Intercity sono treni molto utilizzati perché arrivano là dove l’Alta Velocità spesso non ferma, hanno un costo più sostenibile e perché sono una “valvola di sfogo” per il trasporto regionale che, in certe tratte, soffre di sovraffollamento: come per esempio tra Firenze e Chiusi, consentendo ai pendolari di Arezzo e Valdichiana di utilizzare un servizio più rapido e meno “sovraffollato”.