Il ciclo dei Thè di Toscana Oggi, gli appuntamenti che uniscono cultura e convivialità pensati per gli amici del settimanale Toscana Oggi, torna ad Arezzo, con la seconda tappa della stagione 2022-23. Diversamente da come comunicato inizialmente il programma ha dovuto subire una variazione a causa della nuova partenza per l’Ucraina del giornalista di Avvenire Giacomo Gambassi, che avrebbe dovuto portare la sua testimonianza proprio dal teatro di guerra (sarà ad Arezzo per i Thè il 23 febbraio).
Così giovedì 19 gennaio a Palazzo Fossombroni, in piazza San Domenico n. 4 ad Arezzo, a partire dalle 17 il prof. Giovanni Bianchini parla di «Le strade del sapere» nel territorio aretino tra ‘500 e ‘700. Un periodo storico affascinante, ma ancora poco approfondito della storia locale che attraverso un breve excursus, cercherà di indicare alcune istituzioni che in Arezzo, furono decisive, nel passaggio da un sapere vario, complesso, ma legato soprattutto alla storia locale, verso realtà di più ampie prospettive, decisamente più vitale. Bianchini accennerà così alla scuola, al seminario, all’accademia, al teatro e a due monasteri, cercando di connotare la funzione dei gruppi intellettuali che animano tali istituzioni, con il loro reticolato di rapporti, simboli e valori. Un racconto avvincente, fatto di molti colpi di scena, dove entrano in gioco il rapporto cittadino con Cosimo III, la travagliata scuola dei gesuiti, l’intervento dello scienziato Francesco Redi, in un contesto tutt’altro che di basso profilo, dove il dotto, l’intellettuale che si interroga, indaga, scrive, si sente ormai parte di un lavoro e di un progetto comune, mentre si fanno avanti le grandi correnti di opinione e di pensiero e la cultura italiana si immerge anche nella «scuola degli stranieri», specie in materia storica, scientifica, agiografica. Un affresco tutt’altro che da territorio di provincia e che ha visto le istituzioni ecclesiastiche giocare un ruolo di primissimo piano. Il sapere più intrigante è infatti quello che giunge nei monasteri portato da illustri personaggi (quali filosofi, scienziati, segretari, cantori anche solo di passaggio) e poi, arricchito, approfondito, «disputato», va fuori nella società civile e religiosa e rientra nelle generali «strade del sapere». I monasteri costituiscono così un vero e proprio laboratorio di idee, animato da illustri abati e dai loro «cellelari» che ci hanno lasciato memorie a volte meticolosissime negli archivi e biblioteche, anche cittadine.
La serata si conclude, come prevede il format dei Thè di Toscana Oggi, con la consumazione (gratuita) di thè e pasticcini.